Ven 26/1 ore 20.30
Sab 27/1 ore 20.30
Dom 28/1 ore 17.30
Lun 29/1 ore 20.30 VOS
Un film di Quentin Dupieux. Con Raphael Quenard, Pio Marmaï, Blanche Gardin, Sébastien Chassagne.
Commedia, durata 69 min. – Francia 2023.
Yannick, la rivincita dello spettatore: la tragicommedia premiata al 76esimo Festival di Locarno e presentato al Torino Film Festival.
La teatralità, l’equilibrio tra attenzione, noia e sorpresa, l’abbattimento delle distanze tra il sopra e il sotto, il davanti e il di fronte. Yannick, la rivincita dello spettatore è un film di 60 minuti di pura critica cinematografica! Tre pareti che fissano il centro di un palco che trova una sua identità esclusivamente nella naturale e necessaria proiezione in una affollata e a volte asettica platea.
Yannick la rivincita dello spettatore, appare come la vittoria dello spettatore ma altro non è che la catarsi emotiva che si ribella ad un angusto “gioco delle parti” e mal sopporta la mediocrità semplicistica elevata ad “opera d’arte”.
È esattamente il caso del protagonista Yannick interpretato da un eccellente Rafhael Quenard: la sua voce irrompe e rompe un usuale e scontato equilibrio; interrompe lo spettacolo e capovolge un ordine fatto da regole imposte, nel tentativo di modificare l’ordine degli addendi entrando sulla scena di un piccolo teatro della periferia parigina. I dialoghi sono velocissimi, botta e risposta che non permettono di perdersi in quel flusso narrativo che comunque centra il punto. In scena le sorti di un tradimento: un marito deluso dalla moglie, una moglie stanca e delusa anche lei. Storia monotona e monotòna!
Quentin Dupieux abbandona la sostanza surrealista dei suoi precedenti lavori e propone, con piglio critico, una meta-narrazione che dà spazio alla ricerca di un senso, di una logica che possa rispondere a domande di significato su una vita a cui sembra mancare sia il senso che la logica. Un egocentrismo artistico che non accetta giudizi da parte di chi, il pubblico, si siede sulla poltrona da soggetto giudicante.
Yannick, volubile e folle, si ribella alla mediocrità e impone se stesso per sfuggire ad etichette e luoghi comuni. Sostituisce la banalità con la genialità!
Va oltre e propone, pistola in mano ma senza drammi, un vero coup de théâtre, un cambiamento di rotta. Chi sia l’ostaggio di Yannick non è chiaro; forse i tre attori, forse il pubblico, forse lui stesso, spettatore stanco e protagonista. Il regista è in sala? No! Ecco il punto in cui cambia tutta la dinamica della storia, il lavoro, l’arte può divenire qualcosa di meccanico? No!
Yannick, la rivincita dello spettatore, condanna il business cinematografico, attraverso una riflessione tragicomica: l’importanza comunicativa del cinema.
Yannick, la rivincita dello spettatore è un lavoro completamente autoriale di Quentin Dupieux.
Non c’è un “canovaccio” da seguire, almeno così pare; sembra una recitazione che si crea d’istante in istante, la velocità, il tempo di pausa, formalizzano, nell’insieme, una concezione artistica di ricerca. E in questo Raphael Querard si misura in un’interpretazione straordinaria che ampia ulteriormente la dimensione di un film come questo. L’uso del palco, di un teatro al cinema è un paradosso che funziona, recentemente rappresentato anche nell’Experience Zola di Gianluca Matarrese (2023). (cinematographe.it)