
Un vecchio attore si fa regista di storie western,
ma parla di noi, del nostro presente.
Con la sua cinepresa protesa verso lo sfruttamento abnorme
dell’impresa globalizzata,
dell’immigrazione clandestina
e del lavoro manuale (clandestino anch’esso)
che mettono in campo corpi e vite per vivere (o sopravvivere).
E sempre la Fabbrica, a Marano non si può prescindere.
Uno sfondo che si fa base e fondamenta;
il vecchio stabilimento Rossi, dove lavoro manuale e cultura si uniscono
operai, commissione interna, che sottoscrivono, creano,
(con un’iniziativa unica nel suo genere)
un cinema: il “Cinema Campana”…
La storia continua...
ma parla di noi, del nostro presente.
Con la sua cinepresa protesa verso lo sfruttamento abnorme
dell’impresa globalizzata,
dell’immigrazione clandestina
e del lavoro manuale (clandestino anch’esso)
che mettono in campo corpi e vite per vivere (o sopravvivere).
E sempre la Fabbrica, a Marano non si può prescindere.
Uno sfondo che si fa base e fondamenta;
il vecchio stabilimento Rossi, dove lavoro manuale e cultura si uniscono
operai, commissione interna, che sottoscrivono, creano,
(con un’iniziativa unica nel suo genere)
un cinema: il “Cinema Campana”…
La storia continua...