MEGLIO MORIRE IN PIEDI
CHE VIVERE IN GINOCCHIO
di Ugo de Grandis
Biografia di Antonio Tessaro,
combattente internazionalista.
(Marano Vicentino 1911 - Sierra de Caballs 1938)


Dietro all'aspetto di un tranquillo impiegato comunale di Isola Vicentina, segretario della locale sezione del Partito Nazionale Fascista,
si celava in realtà un colto e lucido rivoluzionario, inserito nella vasta organizzazione antifascista altovicentina e in contatto diretto con la centrale comunista di Parigi.

Quando la rete dell'Ovra iniziò a stringersi sempre più attorno ai membri dell'organizzazione clandestina, Antonio Tessaro emigrò in Francia e poi in Spagna, ma non prima di aver creato il vuoto dietro di sé distruggiendo tutti i documenti compromettenti.

Unitosi alle Brigate Internazionali fu ben presto promosso Commissario politico di una compagnia Brigata "Garibaldi" e collaborò all'educazione dei combattenti e alla redazione del Bollettino di informazioni per i volontari italiani.

Già ferito una prima volta a Farlete (agosto 1937) Antonio Tessaro incontrerà la morte nell'eroica battaglia dell'Ebro (settembre 1938), l'ultima sostenuta dalle Brigate Internazionali prima del ritiro voluto dalla Società delle Nazioni, unendosi così alla schiera di quanti, nella travagliata storia dell'umanità, preferirono morire in piedi anziché vivere in ginocchio.



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