NOWHERE BOY
"Un film che concede al popolo beatlesiano quel che il popolo beatlesiano in buona sostanza chiede."
A quindici anni John Lennon scopre che la sua vera madre, Julia, è viva e abita a pochi passi da casa. L'incontro tra i due sarà fonte di eccitazione ma pure di turbamento per il giovane John, che viene persuaso dalla madre a percorrere la via del rock'n'roll.
Il bio-pic sulle rockstar rappresenta ormai un genere a sé, codificato fino all'eccesso e pericolosamente incline a rifugiarsi nei cliché; se poi la rockstar in questione si chiama John Lennon va da sé che il rischio sia destinato ad aumentare esponenzialmente. L'operazione che Sam Taylor-Wood tenta di intraprendere è un'indagine sui primi vagiti dell'uomo destinato a divenire più famoso di Gesù Cristo, per capire quanto del Lennon che tutti conosciamo dipenda dalla sua adolescenza travagliata. Il rischio di una deriva agiografica è sempre dietro l'angolo, ma resta apprezzabile il tratteggio dei personaggi-apostoli che ruotano attorno al giovane John; in primis la vera madre di John, ossia Julia, fonte di complessi edipici, imbarazzo, problemi a non finire, ma pure della folgorazione del ragazzo sulla via del rock'n'roll (fatto di per sé sufficiente a garantirle un posto fisso in paradiso). Non è dato sapere se le cose siano andate davvero così, ma è bello credere che la Julia sognata durante i mille ascolti del brano omonimo del White Album sia quella sbarazzina e un po' folle della ricostruzione di Taylor-Wood.
Lontano dall'approccio coraggioso di un Backbeat - incentrato su Stu Sutcliffe e con Lennon e l'universo Beatles collocati sullo sfondo - come da quello radicale del Control di Corbijn, Nowhere Boy non teme il ricorso a stereotipi per risolvere snodi narrativi anche cruciali, né il rischio di sfociare in quel bozzettismo caricaturale che affligge una discreta fetta del cinema britannico di oggidì (anzi finisce spesso per avvalersi di ambedue). L'importante è concedere al popolo beatlesiano quel che il popolo beatlesiano in buona sostanza chiede e da questo punto di vista Nowhere Boy soddisfa in toto le (sue) aspettative.
- Emanuele Sacchi (mymovies.it)
La regista Sam Taylor-Wood rievoca in questo film la giovinezza di John Lennon e lo fa senza troppe ambizioni, ma con il principio di evitare la ricostruzione agiografica: quella di una figura che inevitabilmente viene messa a confronto con l’icona pop che diverrà.
Il quindicenne John è un giovane riottoso e sbruffone; viene espulso da scuola, passa la sua adolescenza ad imitare le mosse di Elvis Presley, ma deve anche fare i conti con una non semplice situazione famigliare.
Si descrive così un ragazzo inglese cresciuto negli anni ’50, con il sogno di divenire un giorno, forse, un famoso musicista.
- Marco Sottoriva (cinema campana - mararock)

NOWHERE BOY
Con Aaron Johnson, Kristin Scott Thomas, David Threlfall, Anne-Marie Duff, Ophelia Lovibond.
Biografico, durata 98 min.
Gran Bretagna, Canada, 2010