I PRIMI DELLA LISTA

"Divertente fotografia di un periodo caldo della nostra storia recente."
Pisa, giugno del 1970. Invece di prepararsi per l’esame di maturità, Renzo Lulli e Fabio Gismondi si recano per un provino con la chitarra a casa di Pino Masi, cantautore ben inserito all’interno dell’ambiente della contestazione. Mentre i due studenti stanno eseguendo la “Ballata del Pinelli” davanti a quello che per loro è un leader indiscusso, arriva – segretissima – la notizia di un golpe. Masi ha le idee chiare: senza perdere un attimo di tempo, bisogna andarsene fuori città, forse raggiungere il confine, espatriare, perché quando il colpo di stato avrà luogo, i musicisti, gli scrittori e gli intellettuali saranno i primi della lista. Tratto da vicende realmente accadute, il primo lungometraggio di Roan Johnson è un vivo racconto di viaggio pieno di spirito e affetto, la divertente fotografia di un periodo caldo della nostra storia recente ormai lontano e idealizzato. In seguito ad alcuni filmati di repertorio che fanno il punto sulla strategia della tensione, si attivano i risaputi meccanismi di una commedia tipicamente italiana in punta tra tenerezza, azzeccati momenti di buffoneria e tocco nostalgico: a reggere tutta l’intelaiatura del copione, del resto, è ancora il vecchio e collaudato tema dell’equivoco. Più volte, durante la visione, ci si chiede fino a che punto sia possibile ridere; la paranoia di Masi – che vede complotti ovunque e scambia per i preparativi di una nuova presa del potere una colonna di blindati dell’esercito in marcia per la parata del 2 giugno – è poi così ingiustificata? A instillare il dubbio di una lettura più profonda e capace di raggelare in un attimo il sorriso è la didascalia che informa sul tentativo di golpe ad opera di Junio Valerio Borghese avvenuto nel dicembre dello stesso anno in cui ebbero luogo gli eventi raccontati. Benché alla fine della pellicola, al pari di molti altri esempi del nostro cinema, il personaggio di Claudio Santamaria venga sbugiardato come millantatore, basta una cicatrice sul petto per riabilitarne, almeno in parte, la statura mitica. Nello spirito picaresco e scanzonato che ben illustra la foga e l’impeto della gioventù, non solo di allora, funzionano bene i tre affiatati attori principali con Francesco Turbanti e Paolo Cioni al loro esordio su grande schermo. Prima dei titoli di coda, mentre eseguono “Quello che non ho” di Fabrizio De André, come omaggio al grande cantautore e alla passione del periodo storico rappresentato, i tre interpreti incontrano i veri Lulli, inoltre autore del soggetto, Gismondi e Masi, che li aiuta alla chitarra. - Marco Chiani (mymovies.it)

La regista Sam Taylor-Wood rievoca in questo film la giovinezza di John Lennon e lo fa senza troppe ambizioni, ma con il principio di evitare la ricostruzione agiografica: quella di una figura che inevitabilmente viene messa a confronto con l’icona pop che diverrà. La stagione cinematografica italiana 2011-2012 è sorprendentemente ricca di debutti: si aggiunge ora l’esordio del regista Roan Johnson, vissuto a Pisa ma nato a Londra. In uno sfondo così drammatico come quello degli anni ’70 s’inserisce la vicenda comica (comica?) di Pino Masi, cantautore impegnato attivo nell’ambiente pisano. Claudio Santamaria interpreta il ruolo di un personaggio realmente esistito, protagonista di una rocambolesca fuga dall’Italia dopo la diramazione della notizia di un golpe. Da segnalare il cameo di Pier Paolo Capovilla, cantante degli One Dimensional Man e del Teatro Degli Orrori (Mararock 2011). - Marco Sottoriva (cinema campana - mararock)


I PRIMI DELLA LISTA

Un film di Roan Johnson.

Con Claudio Santamaria, Francesco Turbanti, Daniela Morozzi, Fabrizio Brandi, Sergio Pierattini.

Commedia, durata 90 min.

Italia, 2011