Sab 10/2 ore 20.30 Dom 11/2 ore 20.30 Lun 12/2 ore 20.30
Un film di Jaume Collet-Serra. Con Liam Neeson, Vera Farmiga, Patrick Wilson, Sam Neill, Elizabeth McGovern.
Thriller, durata 104 min. – USA 2018.
Un thriller che concentra azione e tensione.”
Michael MacCauley è un pendolare che da circa vent’anni, tutti giorni feriali, si reca a New York, finché non perde il lavoro presso una importante compagnia di assicurazioni. Prima era un agente di polizia e ha ancora amici nel dipartimento, tanto che confessa la sua disgrazia all’ex partner e aspetta invece di tornare a casa per dirlo alla moglie. Sul treno del ritorno incontra però una donna misteriosa che gli offre centomila dollari in cambio della sua collaborazione: vuole che trovi una persona di cui sa solo che non si tratta di un passeggero abituale. Lui non sa se prenderla sul serio o meno finché non scopre che i soldi ci sono davvero, ma a quel punto è troppo tardi per tirarsene fuori e si ritrova costretto a stare al gioco, anche perché nel mentre l’organizzazione della donna si mostra capace di uccidere e sostiene di avere in pugno la famiglia di Michael.
Si tratta per i due del quarto film insieme, visto che il regista spagnolo aveva diretto Neeson già nel 2011 in Unknown – Senza identità quindi nel già citato Non-Stop nel 2014 e poi nel 2015 in Run All Night – Una notte per sopravvivere. Ancora più che nei precedenti il limite spaziale e temporale del film è preso assolutamente sul serio, tanto che Collet-Serra ha eliminato tutti i passaggi della sceneggiatura che avevano luogo fuori dal treno una volta che era iniziato il viaggio fatale. In questo modo siamo sempre sulle carrozze che da New York riportano Michael e molti altri a casa, inoltre questa sezione che occupa poco meno dell’interezza del film è girata quasi in tempo reale e secondo la sola prospettiva del protagonista.
n totale e voluto contrasto con questa scelta è invece l’incipit di L’uomo sul treno, che ci presenta in una sola ardita sequenza la vita di Michael, mischiando attraverso il montaggio giornate diverse, di stagioni diverse e con situazioni emotive diverse, pure se tutte accomunate dai medesimi gesti che vanno dallo svegliarsi e prepararsi al mattino fino alla colazione e poi al viaggio in treno. Si tratta quasi di un cortometraggio d’autore, il cui intento è, secondo le parole del regista, darci il senso di quanto questi viaggi in treno facciano parte della vita di Michael. D’altra parte è proprio per la sua lunga esperienza di pendolare, oltre che per le capacità di osservazione e investigazione tipiche di un ex poliziotto, che gli viene offerto dalla donna fatale un pericoloso patto.
Si conferma comunque una certezza Liam Neeson come superuomo d’azione, tanto da affrontare una elaborata sequenza di combattimento in piano sequenza, che Collet-Serra ha voluto per magnificare al massimo il climax dello scontro. Si apprezza inoltre come il regista abbia girato un solo giorno a New York e il resto del tempo negli studi di Londra, ma sia comunque riuscito a creare un viaggio in treno realistico, con numerosi cambi di luce, carrozze dettagliatamente diverse tra loro e un coerente andirivieni dei passeggeri. Un inganno cinematografico realizzato ad arte con grande uso di computer graphic, come del resto già nel precedente film di Collet-Serra Paradise Beach: dentro l’incubo, ambientato su una spiaggia tropicale ma girato in uno studio con piscina. E così, sebbene L’uomo sul treno abbia il limite di tradire le proprie premesse, rimane per lo meno un thriller giocosamente eccessivo e ingegnoso in più punti. (mymovies)