Ven 21/4 ore 20.30
Sab 22/4 ore 20.30
Dom 23/4 ore 17.30
Lun 24/4 ore 20.30
Un film di Luca Scivoletto. Con Mattia Bonaventura, Francesco Cilia, Danilo Di Vita, Matilde Sofia Fazio.
Drammatico, durata 86 min. – Italia 2022.
“Tra Moonrise Kingdom e Cosmonauta, una storia semplice ma mai semplicistica, con una sua convincente originalità.”
Comiso, 1990. Enrico ha 13 anni ed è cresciuto in una famiglia di ferventi comunisti, figlio di un funzionario del PCI e di una militante integralista. La sorella maggiore Chiara è riuscita a defilarsi, lui invece dovrà trascorrere le vacanze estive accompagnando di sezione in sezione il padre, che è in predicato per la segreteria regionale del partito. Enrico invece decide di fuggire di casa insieme al suo migliore amico Renato, anche lui figlio di ferventi comunisti e a sua volta attivista convinto. Insieme rifonderanno il campeggio dei Pionieri, uno storico gruppo scout comunista, e a loro si unirà inopinatamente Vittorio Romano, il figlio bullo del fascista locale.
Quando avvisteranno Margherita, una ragazza italoamericana fuggita da un campeggio per i figli dei militari di una base yankee della Sicilia meridionale, Enrico scoprirà anche l’amore e il quartetto troverà la sua massima unità, con buona pace del fantasma di Enrico Berlinguer, che dispensa al ragazzino occasionali consigli su come stare al mondo.
La storia nasce dal ricordo autobiografico del regista, figlio di un funzionario del PCI e frequentatore involontario delle sue sedi siciliane, e in parallelo alla vicenda dei quattro ragazzini scorre quella della delusione storica di un partito che voleva cambiare l’Italia e invece ha continuato a cambiare direzione, dalla “svolta di Occhetto” proprio di quegli anni in poi. Anche Berlinguer, veicolato da Caudio Bigagli senza trasformarlo in una macchietta, ha un ruolo simile a quello del “Bogie” di Provaci ancora, Sam: un mito personale per dare corpo alla propria coscienza e coraggio alla propria insicurezza.
È raro trovare un film indirizzato ai preadolescenti che funzioni, sia per il pubblico per cui è inteso che per spettatori più stagionati, e I pionieri ci riesce, trovando un livello di scrittura adatto ai personaggi più giovani, ma anche ricco di riferimenti che gli adulti riconosceranno, e che li faranno sorridere.
Fa la differenza anche il cast, metà del quale forse si deve a Lorenza Indovina, che interpreta il ruolo della madre di Enrico e che è stata acting coach della serie di Niccolò Ammaniti Anna, dove recitavano per la prima volta due dei quattro giovani attori di I pionieri, ovvero Danilo di Vita (Vittorio Romano) e Matilde Sofia Fazio (Margherita). Ma anche Mattia Bonaventura (Enrico) e soprattutto Francesco Cilia (Renato), cui toccano le battute più divertenti, funzionano molto bene.
Accanto a loro gli attori adulti – Peppino Mazzotta (il padre di Enrico), Eleonora Danco (la madre di Renato) e Maurizio Bologna (il padre di Vittorio Romano) – interpretano i loro ruoli con la dovuta serietà professionale, senza “buttarli via” solo perché questo è un film che vede protagonisti i giovanissimi. C’è anche un cammeo di Roberto Nobile, ahimé alla sua ultima interpretazione.
Ed è di ottimo livello tutto il lavoro della squadra tecnico-artistica (Stefano Falivene alla fotografia, Alice Roffinengo al montaggio, Flaviano Barbarisi alle scenografie e Alfonsina Lettieri ai costumi), così come il commento musicale del chitarrista e compositore Alessandro “Asso” Stefana e dello stesso Luca Scivoletto, che accompagna efficacemente questa storia semplice, ma mai semplicistica. (MYmovies)