Marcel!

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Gio 2/6 ore 20.30
Ven 3/6 ore 20.30
Sab 4/6 ore 20.30
Dom 5/6 ore 20.30
Lun 6/6 ore 20.30
Mer 8/6 ore 20.30

Un film di Jasmine Trinca. Con Alba Rohrwacher, Maayane Conti, Giovanna Ralli, Umberto Orsini.
Drammatico, durata 93 min. – Italia 2022.

“Al suo esordio Jasmine Trinca firma un film tra favola e realtà, in grado di trasformare il dolore in ricercata raffinatezza.”

Una madre e una figlia e un cane. La madre è un’artista di strada che mette in scena con successo il suo stretto rapporto con l’animale fatto di timore di perdita unito a grande sensibilità reciproca. La figlia osserva sentendosi non altrettanto considerata. Vive con i nonni anziani e, suonando il sax, cerca di ottenere la tanto agognata approvazione materna.
Quando un autore si trova ad affrontare il suo primo lungometraggio, se lo è nell’intimo non lavora su commissione e non accetta compromessi. Jasmine Trinca si rivela tale realizzando un film che non strizza l’occhio al box office trasfigurando un reale rapporto Jasmine/genitrice offrendogli un contesto di dolorosa astrazione.
Tutto grazie alla straordinaria interpretazione della giovanissima Maayane Conti, che ha nello sguardo un sofferente e divorante bisogno di riconoscimento, e ad un’Alba Rohrwacher che riesce a dare alla madre tutte le sfumature di un’artista per cui la vita deve tutto all’arte, riuscendo ad essere quasi inconsapevolmente anaffettiva se non nei confronti di Marcel, un cane che siede a tavola e di cui invece si preoccupa non tanto come partner degli spettacoli di strada ma proprio come un figlio. Jasmine Trinca elabora così il proprio vissuto mostrando però quanto ami e conosca il mezzo con cui decide di narrare.
Passata dall’altra parte della camera non solo omaggia le opere di maestri come Fellini e Chaplin ma ci ricorda l’enorme patrimonio di attori che il cinema italiano ha avuto e ha (anche se spesso se lo dimentica salvo recuperarlo nei ‘coccodrilli’).
Ecco allora due colonne come Giovanna Ralli e Umberto Orsini a cui viene chiesto di interpretare gli affettuosi nonni della bambina e che realizzano, con la leggerezza che solo i grandi attori possiedono, la scena della scuola di ballo. Se l’una vive nel ricordo di qualcuno che non c’è più l’altro si rifugia in solitari con le carte. A loro si aggiunge, ad offrire un elemento di surreale presenza, Dario Cantarelli che, già presente in molti film di Nanni Moretti, era nel cast de La stanza del figlio che fece conoscere (ed apprezzare sin dal suo esordio) Jasmine al grande pubblico.
È come se l’attrice nel momento in cui dirige la sua ‘opera prima’ (dopo aver dato buona prova di sé nel cortometraggio Being my Mom) avesse bisogno di avere vicino sia chi esordisce, Maayane, sia chi invece le offre la solidità di una carriera riconosciuta e riconoscibile. Con in più un cameo role tutto da scoprire.
In questo film di presenze/assenze, in cui quella della madre risulta dominante, il loro esserci permette a Jasmine Trinca di muovere le sue dita di regista all’esordio con la stessa partecipe perizia di quella della sua giovane protagonista sui tasti del sassofono che utilizza come strumento di comunicazione. Il sax di Jasmine è un film che saprà parlare agli spettatori che amano un cinema che sa trasformare il dolore in ricercata raffinatezza. (MYmovies)