I più grandi di tutti

Lun 11/3 ore 20.30

Un film di Carlo Virzì. Con Claudia Pandolfi, Alessandro Roja, Marco Cocci, Corrado Fortuna, Dario Cappanera.

Commedia, durata 100 min. – Italia 2011.

“Attraverso luci e ombre Carlo Virzì visita il passato di provincia con sguardo sapiente e un ottimo cast”

C’erano una volta (circa quindici anni fa) “I Pluto”, rock band di provincia nata a Rosignano Solvay. Oggi ci sono quattro persone che si lasciarono per un litigio e che conducono vite diverse. Loris si è sposato e ha un figlio che frequenta le elementari. Maurilio, detto Mao, fa il barista dietro il bancone di un locale. Rino lavora in fabbrica e vive con il padre anziano e Sabrina conduce una vita agiata con l’uomo per cui lasciò Mao. Un giorno Loris riceve la telefonata di Ludovico Reviglio che gli propone un’intervista in video che faccia ritrovare tutta la band. C’è un compenso e anche la possibilità di un concerto di rientro. Ora bisogna rintracciare gli altri.
Carlo Virzì si lascia alle spalle il non straordinario (per originalità e per incassi) L’estate del mio primo bacio realizzando un film sul tempo che scorre e ancorandolo alla passione per la musica. Intendiamoci: non è il primo e, quasi sicuramente, non sarà l’ultimo a visitare questo tema. Ha però dalla sua il cast giusto e quella capacità di far emergere luci ed ombre della provincia che solo chi la conosce bene e non ha smesso di frequentarla conserva intatta.
Le immagini sfocate con cui si apre il film diventano così il filtro ottico attraverso cui leggere l’intera vicenda. C’è il presente con le sue disillusioni, con le sue amnesie, con la voglia di dimenticare anche quel poco che ancora si ricorda. C’è chi invece vorrebbe far rivivere un passato che per lui non può più tornare perché frantumato da una tragedia. Il ricordo trasforma per Ludovico ciò che era e lo fa essere quello che non è stato. “I Pluto” esistono solo nelle immagini e nei memorabilia che custodisce con il rigore e la passione di un conservatore museale. Quando decide di cercare di farli tornare ad essere un gruppo si trova dinanzi una realtà di piccole persone che non si erano neanche accorte di poter significare qualcosa per qualcuno e che ora, messe di fronte alla richiesta di fare memoria, di quegli avvenimenti hanno conservato vivi solo i rancori e i ricordi negativi.
Sarà uno sguardo esterno e, in particolare per Loris, quello di un bambino a far comprendere loro che il tempo scivolato via non ha lasciato solo scorie e che la parola futuro custodisce in sé ancora delle possibilità.